venerdì 15 maggio 2020

Step 16 : Un protagonista

Raymond Samuel "Ray" Tomlinson (inventore dell'email)

(Amsterdam, 23 aprile 1941 – Lincoln, 5 marzo 2016)



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Come in tutte le storie che riguardano la nascita di Internet o dei servizi offerti dalla Rete, un punto importante è rappresentato da ARPANET (Advanced Research Projects Agency Network), il progetto portato avanti dal Ministero della Difesa statunitense per velocizzare la comunicazione tra i diversi dipartimenti. ARPANET è il progetto che ha dato vita a quello che oggi viene comunemente chiamato Internet, ma non è l'unica invenzione creata da coloro che lavoravano per la Difesa statunitense. C'è un altro servizio, sempre legato a Internet, che è nato all'interno di ARPANET: stiamo parlando della e-mail. Spedire un messaggio di posta elettronica a un proprio amico, parente o collega di lavoro è l'azione più semplice che ci sia. L'email è diventata lo strumento più utilizzato dalle persone per comunicare: ogni giorno vengono inviati milioni di messaggi in tutto il mondo. Il segreto del successo è legato alla facilità con cui inviare una e-mail: anche chi non ha esperienza con i computer impara immediatamente a spedire un messaggio. La nascita della e-mail è legata a Ray Tomlinson, uno dei ricercatori di ARPANET, che nel 1971 ha inventato un programma per far comunicare tra di loro i dipendenti del progetto statunitense. Tomlinson non è stato il primo a cercare di inviare un messaggio da computer a computer. Già nel 1965 al MIT di Boston alcuni ricercatori avevano sviluppato il programma MAILBOX che permetteva agli studenti di inviare dei messaggi ai propri colleghi. Ma il sistema non era abbastanza raffinato come quello realizzato sei anni più tardi da Ray Tomlinson.

Come nasce l'email

A volte nella vita di un genio c’è un passaggio che diventa fondamentale. Nel caso di Ray Tomlinson, questo “passaggio” avviene al MIT, dove negli anni Sessanta sta seguendo il suo dottorato. Un suo collega, vedendolo la sua bravura, ma anche i limiti che incontrava nel contesto universitario, gli consiglia di provare a farsi assumere alla BBN, un’azienda informatica molto all’avanguardia al tempo sulla realizzazione di infrastrutture di Rete. Ray viene assunto nel 1967 e da lì non è più andato via. I manager si accorgono subito del suo talento e quindi lo lasciano libero di provare cose. Lavora a una serie di progetti fino a quando nasce ARPANET. In quegli anni, i giovani informatici di talento come lui iniziano a interessarsi al primo nucleo di Internet. Ray cerca di capire come dare il suo contributo. Si imbatte allora in alcuni protocolli abbozzati dal SRI, acronimo di Stanford Research Institute, l’università che all’epoca è uno dei primi nodi della nascente Rete. Questo protocollo si chiama “Mail Box Protocol”Dopo averlo visionato, Ray è convinto di poter fare qualcosa di meglio. D’altronde il protocollo di SRI è troppo complicato: prevede di trasferire messaggi tra diverse caselle di posta, ma con il solo fine di inviare file da stampare.                                                                                                                                                                    «Era tutto troppo complicato. Quello che volevamo era solo consentire alle persone di inviarsi messaggi». I sistemi per inviare messaggi, attraverso il protocollo di SRI hanno due problemi:

1) I messaggi possono essere inviati non a una persona specifica, ma a una casella postale numerata.

2) Il sistema è molto limitato e permette di condividere i messaggi all’interno di uno stesso gruppo e su uno stesso computer. 

In altre parole, non è possibile inviare messaggi da un computer all’altro. D’altronde i computer sono ancora troppo costosi: per comprarne due servono più di 3mila dollari e per questo è una consuetudine che uno stesso computer sia usato da più utenti.Una volta individuati i limiti dei sistemi preesistenti, Ray lavora alla sua innovazione. Sta già sperimentando da tempo un protocollo per trasferire file e ne combina delle parti con l’idea di usarle per il trasferimento dei messaggi. Con la sua soluzione riesce a dividere il nome della macchina da quello dell’utente – tramite il simbolo “@” (usato ancora oggi)  e consente, grazie al “file transfer program” che ha ideato in precedenza, di inviare email da un computer all’altro.


È morto Ray Tomlinson, il papà dell'email - Focus.it

https://www.focus.it/site_stored/imgs/0004/016/ray-tomlinson.630x360.jpeg

La prima email la invia nel 1971. Più volte intervistato, dice di non ricordare quale fosse il messaggio. Forse qualcosa del tipo “QWERTYUIOP”, le prime lettere della tastiera. Appena soddisfatto delle funzioni della sua invenzione, la estende ai suoi colleghi. In che modo? Proprio con una email, nella quale spiega loro come usare il nuovo sistema. Ray attende più di vent’anni per vedere la sua invenzione usata da più persone. Solo nel 1993 il suo metodo inizia a diffondersi, pochi anni dopo la nascita del World Wide Web.  D’altronde Arpanet, anche nella sua massima estensione, aveva appena 1000 utenti e che dovevano alternarsi usando una 20ina di macchine. Malgrado l’attesa lunga, Ray resta sempre convinto che la sua invenzione avrebbe cambiato la comunicazione sulla Rete, così come poi è avvenuto. Ray è scomparso nel 2016 all’età di 74 anni. Qualche anno prima , nel 2012, è stato inserito dalla Internet Society nella Internet Hall of Fame.

https://assoprovider.it/storia-ray-tomlinson-inventore-email/

 https://www.fastweb.it/web-e-digital/storia-dell-email/






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