Dal francese:
trànsfert s. m. [dal fr. transfert ‹trãsfèer›, a sua volta
dall’ingl. transfer (v.), con -t- aggiunta per normalizzazione ortografica
(cfr. transport, ecc.)]. – 1. a. In psicologia generale, e con partic.
riferimento ai problemi dell’apprendimento, il termine transfert (o, all’ingl.,
transfer) indica quel fenomeno di «trasferimento» che facilita nuove
acquisizioni quando altre, spec. se strutturalmente analoghe, si siano già
verificate. T. interemisferico, l’acquisizione di un condizionamento,
precedentemente stabilito in relazione a un solo emisfero cerebrale, anche da
parte dell’altro. b. In psicanalisi, concetto e termine introdotti nel 1895 da
S. Freud (ted. Übertragung; in ital. si usano a volte anche trasferimento e
traslazione) per indicare il processo di trasposizione inconsapevole, durante
l’analisi, sulla persona dell’analista, di sentimenti e di emozioni che il
soggetto sentì in passato nei riguardi di persone importanti della sua
infanzia. Più generalmente, si intende con transfert l’inevitabile, anche se
tenue, accompagnamento inconscio di sentimenti pregressi, che contraddistingue
qualsiasi rapporto affettivo interpersonale. 2. In diritto, e soprattutto
nell’uso bancario, sinon. di traslazione (v. traslazione, nel sign. 7): t. di
un titolo nominativo.
Dall'inglese:
transfer
s. inglese (propr., trasferimento) usato in italiano come
agg. o sm.
1) Nell'industria chimica, stampaggio per transfer, v.
stampaggio.
2) Unità transfer, o macchina a transfer, macchina complessa
costituita da più unità operatrici (che di solito sono standardizzate),
automatizzate e collegate tra loro in modo da compiere una sequenza complessa
di lavorazioni che permetta di ottenere pezzi completamente finiti partendo
direttamente dal materiale grezzo o da un semilavorato. Ogni operazione, o
gruppo di operazioni, viene effettuata durante la fase di stazionamento del
pezzo che viene presentato, in successione, a ciascuna unità operatrice,
trasportato da un dispositivo di serraggio fissato a un nastro, a una catena
continua, o a una tavola rotante. Benché complesse e molto costose, le unità
transfer permettono un'economia notevole nei tempi di trasporto dei pezzi da
un'unità operatrice alla successiva e permettono quindi un notevole risparmio
di manodopera ausiliaria; inoltre, poiché tutte le unità operatrici eseguono
contemporaneamente operazioni diverse sui pezzi che vengono successivamente
spostati di un passo dal dispositivo di trasferimento, anche il tempo totale di
lavorazione viene notevolmente ridotto. Vengono impiegate sia nell'industria
automobilistica, per esempio per la lavorazione dei pezzi monoblocco dei
motori, sia nella lavorazione di grande serie di pezzi più o meno complessi
(per esempio rubinetteria, valvolame ecc.).
3) In psicologia, nei processi di acquisizione (memoria,
apprendimento ecc.), l'effetto di un contenuto appreso su un altro contenuto,
appreso precedentemente (transfer retroattivo) o in seguito (transfer
proattivo). Tale effetto può facilitare od ostacolare il secondo apprendimento.
Per fare un esempio, l'apprendimento di una lingua straniera può interferire
con la conoscenza che si ha di un'altra lingua straniera in senso negativo o
positivo.
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