Nei post precedenti abbiamo visto che ‘’Trasferire’’ deriva
dal latino e significa letteralmente portare al di là, ma facciamo un passo
indietro ai tempi degli antichi egizi.
Gli Antichi Egizi credevano che l’uomo nascesse con due
anime: il Ba, destinato ad effettuare il viaggio verso l’Aldilà, dove riceveva
il premio o la punizione che lo aspettava, e il Ka, che rimaneva nella tomba
con il corpo per custodirlo.
Il processo di mummificazione permetteva al corpo defunto di
conservarsi alla perfezione e quindi poter compiere questo viaggio. Inoltre,
nella tomba venivano messi tutti gli oggetti di prima necessità che poi il
defunto avrebbe utilizzato nella sua seconda vita.
Al termine del viaggio si giungeva alla prova finale, il
giudizio davanti al tribunale di Osiride (Sala del Giudizio), il momento
cruciale per conseguire la piena sopravvivenza ed essere accolto in Paradiso,
tra gli dèi. Al defunto veniva chiesto di fronte a 42 dei di confessare 42
peccati terreni. Dopo che il defunto confessava di essere totalmente innocente,
il dio Anubi con la testa di sciacallo, posizionava il suo cuore sulla bilancia
insieme alla piuma di Maat (la verità). Toth, dio della scrittura e della conoscenza,
segnava su di un papiro il risultato: se il cuore si rivelava più leggero della
piuma, allora l’anima veniva considerata pura e Horus avrebbe condotto per mano
il defunti di fronte a Osiride, che lo avrebbe accolto nei cielo. Se invece il
cuore pesava più della piuma, allora il defunto sarebbe stato divorato dal
mostro Ammut, una creatura con testa di coccodrillo, corpo di leone e zampe
posteriori di ippopotamo. Questa era considerata la vera morte.
Inizialmente i testi di questo fondamentale passaggio
venivano tracciati sulle pareti della camera sepolcrale, poi si cominciarono a
dipingere le formule sul sarcofago e, solo a partire dalla XVIII dinastia, si
impiegò il papiro. Quest’ultimo era poi posto nella tomba o a volte
direttamente nel sarcofago, assieme ai tesori e agli oggetti ritenuti necessari
per l’anima in viaggio.
Le conquiste di Alessandro Magno portarono l’Egitto nell’orbita
del mondo greco , le tradizioni e i miti vennero divulgati in tutto l’impero.
Il libro dei morti venne letto,interpretato e tradotto in
greco ed in latino, il pittogramma del passaggio dell’anima dal mondo dei vivi
a quello dei morti , raffigurato da un ibis che vola, venne trasfigurato nella
parola che conosciamo oggi.
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