domenica 26 aprile 2020

Step 11 : Nella pandemia

Il coronavirus compare per la prima volta a Wuhan a dicembre: l'11 gennaio è confermata la prima vittima nel Paese e il 13 il primo decesso fuori confine, in Thailandia. Poi si registrano casi in Usa ed Europa. Il 30 gennaio l'Oms dichiara l'emergenza globale e l'11 marzo la pandemia.


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Come avrete capito,il post odierno tratterà del fastidioso virus che sta creando disagi nel nostro paese e nel resto del mondo.
Le problematiche causate dal covid 19 sono molteplici: la scarsità di posti letto per i pazienti in terapia intensiva negli ospedali , l'incremento improvviso e il fabbisogno di mascherine ,i problemi legati al trasporto , alle relazioni sociali e lavorative dei cittadini.
Insomma era dai tempi della guerra che non si creava un disagio di queste dimensioni.
A causa dei pochi posti negli ospedali ,c'è stato il bisogno di trasferire i pazienti contagiati in altri stabilimenti provvisti di posti letto.
Sono state create delle associazioni, che si occupano del trasferimento dei contagiati in sicurezza 
come CROSS ossia Centrale operativa remota operazioni soccorso sanitario.


https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2020/03/13/118-1050x551.jpg
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/13/coronavirus-dentro-il-cervellone-del-118-che-da-lok-ai-trasferimenti-dalle-terapie-intensive-lombarde-ad-altre-regioni-situazione-critica/5735215/

Anche l'aereonautica militare si sta avviando per il trasporto dei pazienti in bio-contenimento,
sono quattordici ad oggi le missioni di trasporto effettuate dai velivoli dell'Aeronautica Militare per trasferire in sicurezza pazienti da un ospedale all'altro, alleviando così la pressione sui centri di cura del nord Italia in questo momento maggiormente interessati dal problema.


http://www.aeronautica.difesa.it/comunicazione/notizie/Pagine/coronavis-trasporto-bio-contenimento-Aeronautica-Militare.aspx

Inoltre, l'Infermeria Principale di Pratica di Mare, centro di riferimento per l'Aeronautica Militare per il trasporto di pazienti in  bio-contenimento, può avvalersi di una nuova ambulanza attrezzata per il trasporto di pazienti altamente infettivi. Si tratta di un mezzo altamente tecnologico e all'avanguardia, donato da Leonardo, società leader nell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza, all'Aeronautica Militare, sul quale sarà possibile imbarcare direttamente – senza la necessità di ulteriori trasbordi su barelle più piccole – i pazienti precedentemente trasportati per via aerea con le speciali barelle ATI (Aircraft Transit Isolator), le stesse che la Forza Armata sta utilizzando anche in questi giorni per l'emergenza COVID.




Sempre per il trasferimento di malati è stata ideata una barella di bio-contenimento consegnata al Policlinico San Martino.


Se siete interessati a vedere come è nato tutto, nel link che vi allego è presente un articolo con mappe e fotografie dal primo caso alla pandemia globale.
















sabato 18 aprile 2020

Step 10 : Cinema

Per questo post ho scelto una scena del film ''Thor'' della Marvel , in particolare mentre usano il Bifrost per trasferirsi su un altro pianeta.
Il  Bifrost è un'energia dimensionale che consente il viaggio istantaneo all'interno dei Nove Regni. Fu usato principalmente dagli Asgardiani, che furono in grado di usare un Rainbow Bridge per sfruttare l'energia e accedere al Bifrost per viaggiare e proteggere quei regni. Il Bifrost poteva anche essere chiamato usando la magia oscura ed era anche imbevuto di Stormbreaker, permettendo al suo possessore e chiunque nelle sue vicinanze di accedere al ponte in qualsiasi momento. L'immensa energia dimensionale, data sufficiente concentrazione, potrebbe anche essere usata per distruggere i pianeti.



Step 9 : Arti figurative

Lisandro Rota  (Il trasloco al mare)
glicèe ritoccata a mano immagine 17,5x17,5 montata con passa acid free 3 mm formato totale 30x30 anno 2014/2016. Al momento l'opera risulta in vendita online.



Step 8 : ''Trasferire'' nel periodo antico


Qual è stato il periodo storico in cui l’uomo ha avuto la necessità di trasferire oggetti e persone?
Con quali metodi e macchine si è servito l’uomo per gli spostamenti?
In questo post tratteremo queste tematiche.
Trasporti, sistemi che fanno diventare il nostro mondo più piccolo.
Senza i mezzi di trasporto la nostra civiltà non esisterebbe. Da migliaia di anni l’uomo ha sperimentato strumenti diversissimi per trasferire oggetti o persone. Terra, acqua, cielo, non vi è ambiente che non conosca propri mezzi di trasporto. Nel corso della storia si è passati dalla prevalenza, per le grandi distanze, del trasporto navale – fino al 19° secolo – a quella dei trasporti su rotaia, fino a quella del trasporto su gomma e di quello aereo
Ai giorni nostri spostarsi è, nello stesso tempo, naturale e indispensabile. Si prendono i mezzi pubblici per andare a scuola o al lavoro, si usa la macchina per andare dal dentista, si va in vacanza con il treno, con l’aereo o con il traghetto. Le materie prime vengono trasportate fino ai luoghi dove sono presenti le fabbriche e i prodotti finiti sono trasportati presso i luoghi dove vengono venduti. I nostri stili di vita o i nostri modelli di consumo non potrebbero essere quelli che sono senza un sistema di trasporti organizzato come il nostro, e d’altra parte i nostri trasporti sono a immagine dei nostri stili di vita e dei nostri modelli di consumo. In altre parole, il problema dei trasporti non può essere affrontato se non si considerano tutte le caratteristiche di una società; a loro volta le scelte che operiamo nel settore dei trasporti possono essere determinanti per lo sviluppo futuro della nostra società.
Spostamento di merci e persone
Il trasporto delle merci e quello delle persone presentano problemi molto diversi, che nelle varie epoche hanno portato a scelte addirittura opposte.
La necessità di trasportare merci nacque intorno al 9° millennio a.C., quando agricoltura e allevamento diventarono attività dominanti rispetto alla caccia, ma solamente con la nascita dei primi agglomerati urbani diventò necessario trasportare persone oltre che spostare il materiale edilizio verso le città.
Contrariamente a quanto avviene oggi, nel trasporto delle persone l’aspetto militare, legato al controllo delle città, era dominante, mentre gli spostamenti privati erano molto rari. Dunque, se i problemi principali per il trasporto merci erano i costi e la difficoltà di spostare materiale pesante, per il trasporto di soldati la necessità fondamentale era la velocità.
Per le merci, il trasporto via terra era svantaggioso per la necessità di usare animali da traino, che andavano rifocillati nel caso di tragitti lunghi e di carichi pesanti. Inoltre l’attrito su strade non sempre pavimentate aumentava notevolmente i costi: in epoca romana, per esempio, il trasporto via terra aveva un costo circa cinque volte maggiore di quello via acqua. Per le merci il sistema a trazione animale fu dunque riservato al trasporto per tragitti brevi, tipicamente di prodotti agricoli.
Diverso fu il caso del trasporto di persone, per il quale era prioritario il tempo necessario per raggiungere la meta. Il trasporto militare, infatti, avveniva in modo massiccio anche per via terrestre. L’eccezionale estensione della rete stradale romana, che arrivò a oltre 80.000 km, fu dovuta proprio alle esigenze di controllo militare del territorio. Il trasporto di truppe fu facilitato dalla pavimentazione delle strade, ma soprattutto dall’esistenza di stazioni di posta a distanze prefissate per sostituire i cavalli
Fino alla rivoluzione industriale non vi fu nessun progresso significativo nel trasporto terrestre, se non in termini di comodità di viaggio, importante per il trasporto di passeggeri ma del tutto irrilevante per migliorare il trasporto delle merci.
Ecco alcune immagini illustrative dei trasporti via terra e acqua.






Prima dell'invenzione della ruota e del carro veniva utilizzata una specie di slitta chiamata treggia.
La traglia o treggia è un antico attrezzo agricolo e più precisamente un mezzo per trasportare materiali (paglia, fieno, legna) tirato da un bue o cavallo, a volte mosso da uomini (in situazioni con neve o forti pendenze)
È una specie di slitta o carro senza ruote, composta da due "soglie" o pattini di legno unite da due assi su cui poggiano trasversalmente tre o più tavole fermate da sei legni a formare un piano di carico sul quale poggiare il materiale agricolo. Il legno usato per la realizzazione della traglia era generalmente un legno duro, resistente e di facile reperibilità come poteva essere quello di quercia e castagno. Una o due stanghe permettono di aggiogare animali da soma. I pattini possono essere rinforzati con una banda di ferro per evitarne il consumo sui fondi sassosi. Veniva usata, principalmente in montagna, su terreni disagevoli e fondi sconnessi, al posto dei carretti, rispetto ai quali aveva i seguenti vantaggi: maggior robustezza, facilità di costruzione minor ingombro, verstilità di utilizzo, si può utilizzare in qualsiasi stagione, con neve e fango, su qualsiasi fondo, mulattiera, prato.




mercoledì 8 aprile 2020

Step 7: Poesia

Il trasferimento

"È una cosa banale e basta poco
a darne ratta una definizione
che si condensa tutta in un trasloco
ed in un cambio di destinazione.

E non c'è proprio nulla di speciale
se cambia tutto quello che c'è attorno.
È come un piatto: resta sempre uguale
anche se tu gli cambi il suo contorno".

"Per me è completamente differente,
si chiude una stagione della vita.
Di quello ch'era non rimane niente,
una bella stagione ormai finita.

I tanti affetti, le persone care,
come anche i punti di riferimento,
d'un tratto tu li devi abbandonare
e questo a causa del trasferimento.

Ch'è anche un'occasione, è in fondo vero,
per rimettersi in gioco totalmente.
Punto, daccapo e parti dallo zero
per una nuova sfida coinvolgente.

Se quindi di soffrire v'è motivo,
s'hai dovuto il tuo posto abbandonare
sappi: potrai sentirti ancor più vivo
se la nuova realtà saprai affrontare".

                                                                                                  
                                                                              Giuseppe Abbamonte
https://www.poesieracconti.it/poesie/opera-68175


Step 6 : Narrativa

Eveline (James Joyce)


Eveline è un racconto breve scritto da James Joyce e pubblicato nella raccolta Gente di Dublino,come nell’immagine di copertina qui sotto illustrata.


    


Eveline Hill, una ragazza di diciannove anni, guarda fuori dalla sua finestra. Osservando ciò che accade all'esterno, vede un musicista suonare un organetto e questo suono le ricorda una canzone sentita prima della morte della madre. La ragazza inizia quindi a ricordare la sua infanzia: pensa al padre, che l’ha maltrattata spesso ma che è anche stato buono con lei in diverse occasioni, ricorda la madre e il fratello scomparso Ernest e si sente frustrata dal suo umile lavoro di commessa in un grande magazzino, in cui la sua principale la prende in giro e la mette in cattiva luce, motivi per cui, quando se ne andrà, il suo lavoro non le mancherà affatto. Ha deciso infatti di partire con il suo fidanzato, un marinaio di nome Frank, per Buenos Aires. Prima di partire tiene in mano due lettere, una per Harry, il fratello ancora vivo, e l'altra per il padre, e si lascia prendere dai dubbi, non essendo più certa di voler abbandonare il nido familiare per andare a Buenos Aires. Il ricordo della vita monotona e triste della madre la spinge a partire; una volta arrivata con Frank al porto, mentre la loro nave è sul punto di partire, Eveline viene nuovamente colta dall'indecisione e, alla fine, pensando alla promessa fatta alla madre sul letto di morte di tenere unita la famiglia, rimane immobile e non segue il fidanzato, con una maschera d'indifferenza sul volto.

Frank, che ormai si trova sulla nave, le grida senza successo di seguirlo e finisce per partire senza di lei.


Step 5 : Pubblicità


Viviamo in un mondo dove la pubblicità è presente ovunque, dagli spot televisivi ai cartelloni in giro per le città e persino sui mezzi pubblici.
Ho trovato una pubblicità del re indiscusso dei trasferimenti e delle consegne online , Amazon.
Allego qui sotto il video youtube.





https://www.youtube.com/watch?v=_cLLFEHRXx8

giovedì 2 aprile 2020

Step 4 : Mitologia


                                                                HERMES

Eccomi, oggi vorrei presentarvi il più curioso degli dei che ha due ali in testa e due sui piedi per muoversi liberamente tra il mondo degli umani e quello degli dei, proprio come il mediatore che spazia, o dovrebbe spaziare, con agilità, tra gli avvocati, le parti, i loro diritti e le loro emozioni, saper creare lo spazio adatto per ogni mediazione, trasmettere informazioni delicate, ma rimanere neutrale rispetto a tutto ciò che accade sul tavolo della negoziazione.
Hermes, il dio alato, il messaggero degli dei, e il suo caduceo, bastone simbolo dell’equilibrio, racchiudono in se i misteri e i segreti di ogni mediatore: il dio è colui che interviene dove è necessario ricercare un equilibrio tra le parti, comunicare qualche cosa di difficile.
Hermes è una divinità ricca di soft skill. Grazie alla sua innata curiosità e capacità creativa, è infatti in grado di trasformare oggetti comuni in strumenti preziosi. Appena nato, uccide una tartaruga e, con il suo guscio, crea la prima lira; di questa si invaghisce il fratello Apollo, che cede ad Hermes la mandria delle sue giumente pur di averla e di imparare a usarla. Le qualità di Hermes come negoziatore si manifestano fin dal primo mito a lui legato.
Il dio non si ferma qui e un giorno da una canna crea lo zufolo.
Anche in questo caso Apollo se ne innamora e il dio alato chiede, in cambio dello strumento, il bastone d’oro del fratello che, tra l’altro, ha il dono di rendere invisibile chiunque lo possegga.
Il dio Hermes acquisisce quindi un nuovo potere: la capacità di non essere visto. Quando il negoziato tra le parti procede in modo positivo il mediatore sa fare un passo indietro, anche fisicamente, e quasi si rende invisibile, sino a quando la sua presenza non è di nuovo necessaria.
Un’altra caratteristica del dio è quella di incrementare continuamente le proprie abilità così da poter affrontare a ogni passo capacità più complesse, come un mediatore le cui abilità progrediscono con l’esperienza, anche oltre la formazione continua.
Un giorno Hermes, passeggiando su un sentiero di campagna vede due serpi che si stanno avventando l’una contro l’altra e appaiono come una palla contorta e aggrovigliata, impedendogli così il retto cammino. Ecco allora che il dio scaglia il bastone d’oro contro le due contendenti; le serpi colpite si arrotolano in modo armonico intorno al bastone e così rimangono in equilibrio e armonia, cristallizzate in un apparente movimento continuo.
Così nasce il caduceo, da quel momento in poi questo singolare bastone viene considerato uno degli attributi più importanti di Hermes, tanto che viene rappresentato anche solo, ma sempre con due ali all’estremità superiore per sottolineare la inscindibile connessione con il dio.
Il mediatore ha competenze in materia negoziale, e, come Hermes, è in una posizione di grande potere durante la mediazione; molto dipende da come lo usa: è a conoscenza di ciò che sta al di sotto delle posizioni delle parti, degli interessi e dei bisogni; il punto più delicato è trovare il miglior equilibrio per gestire tutte queste informazioni e accompagnare le parti verso l’accordo. In questo caso può emergere il “lato oscuro” del dio Hermes.
Egli, infatti, è anche la divinità protettrice dei ladri e dei commercianti; l’etica del mediatore può fare la differenza.
Hermes, come messaggero degli dei, non solo viene utilizzato dalle altre divinità per trasmettere messaggi ad altre divinità o agli uomini ,egli è l’unico dio Olimpico che osa addentrarsi nel mondo degli Inferi, uno dei suoi compiti è accompagnare le anime dei defunti nell’Oltretomba, nessun’altra divinità osa oltrepassare quella porta. Quando Persefone, figlia di Demetra e Zeus, viene rapita da Ade è Hermes ad addentrarsi nel mondo degli Inferi per convincerne il re a liberare Persefone ed è sempre lui ad accompagnarla nel viaggio di ritorno dalla madre.
Hermes rappresenta da un lato la grande capacità di comunicazione, e quindi quella capacità del mediatore di trasferire da una parte all’altra quei contenuti che altrimenti non sarebbero comunicabili, dall’altro, la capacità di trasferire informazioni nascoste, sotterranee, al mondo dell’intelletto e rivelare ciò che prima era sommerso. Egli, quindi, da una parte è lo strumento per la comunicazione tra mondi diversi, e, dall’altra, è colui che permette l’emersione di ciò che prima era invisibile.
Ecco quindi Hermes e il mediatore attraversare i mondi e costruire ponti fatti di parole, di emozioni e di ascolto.
Il mediatore, come Hermes, ha l’abilità di poter scendere nel mondo delle ombre, nel “lato oscuro” che tutti, per istinto, cerchiamo di evitare; il mondo delle ombre è, invece, un importante alleato se vogliamo lavorare su una situazione di conflitto.
È un costruttore di ponti comunicativi perché rende comprensibile ciò che altrimenti non lo sarebbe, parla la lingua degli dei, ma conosce il cuore degli uomini. Riesce a leggere le persone per quelle che sono e parla con loro nel rispetto delle loro ferite che percepisce e tutela.