sabato 2 maggio 2020

Step 12 : ''Trasferire'' nel Medioevo

Come visto per il periodo antico, anche nel Medioevo era necessario  per la sopravvivenza dei popoli,il trasferimento di beni di prima necessità e
persone da una parte all'altra.
A differenza del periodo antico, ci furono però delle problematiche legate alle invasioni barbariche.


Le vie di terra

II succedersi delle invasioni barbariche, a partire dal V-VI secolo, rese insicure le comunicazioni terrestri in tutta l'area dell'Impero Romano in disfacimento. Nonostante i danni derivanti dalla mancanza di manutenzione, i traffici via terra continuarono a fruire anche nel medioevo della stupefacente rete stradale realizzata dai Romani per fini strategici e commerciali. La sua estensione è ben rappresentata nella Tabula Peutingeriana, una delle più antiche carte geografiche esistenti.




Dove la rete stradale rimase in discreta efficienza, i trasporti continuarono ad avvenire utilizzando carri molto simili a quelli in uso in epoca romana.




Quando l'uso dei carri non era possibile, i traffici avvenivano con l'uso di cavalcature, di regola riservate al movimento di persone di elevato ceto sociale ,ma gran parte del movimento di persone e cose avveniva, verosimilmente, attraverso lunghi e pericolosi spostamenti a piedi.

Le vie d'acqua 

La difficoltà di utilizzare i percorsi terrestri rese necessario per quasi tutto il medioevo il ricorso alle vie d'acqua per i trasporti di persone e cose. Non che esse fossero immuni da ostacoli e pericoli; tuttavia risultavano meno onerose, più dirette, almeno dove vi fossero il mare o fiumi navigabili, e con rischi almeno in parte più limitati. Le vie d'acqua interne erano solcate da imbarcazioni di piccola dimensione.



I trasporti sulle più lunghe distanze marine, anche se effettuati mediante piccolo cabotaggio, richiedevano barche di maggior dimensione, derivate dalle romane navi onerarie, che trovarono una loro efficiente espressione nell'epoca delle città marinare nella nave tonda o cocca. 

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Queste navi, adatte al trasporto di merci nell'area mediterranea, avevano propulsione a vela il che le rendeva soggette allo spirare dei venti. Una valida alternativa a queste imbarcazioni furono per molti secoli quelle con propulsione mista a remi e a vela, cioè le galere. Nate per esigenze militari, furono utilizzate dai veneziani anche per i convogli commerciali, le cosiddette "mude", verso i porti dell'oriente e verso quelli atlantici. 

Leggi argomento - LE NAVI NEL XIII SEC.

Le galere furono utilizzate da tutte le marinerie del Mediterraneo, dai Bizantini ai Turchi, dal papato ai granduchi di Toscana, dai genovesi agli spagnoli e all'Ordine di Malta.
Nello stesso periodo, nel nord Europa i popoli vichinghi svilupparono un'imbarcazione a propulsione mista (remi e vela) che consentì la loro affermazione militare e commerciale: il drakkar.

Le navi vichinghe – VitAntica




Dalle navi tonde si svilupparono verso la fine del medioevo e all'inizio del rinascimento imbarcazioni di sempre maggior dimensione, adatte al commercio anche sulle rotte oceaniche: le caracche, le caravelle e, infine, i galeoni.




GOLDEN HIND - galeone | Golden hind, Sailing ships, Ship drawing


Essenziale per lo sviluppo dei trasporti marittimi fu l'introduzione di nuovi e più evoluti strumenti di navigazione, soprattutto la bussola e l'astrolabio, mentre venivano migliorate le rappresentazioni del mondo e le carte nautiche.
Senza questi strumenti di navigazione i trasferimenti sarebbero stati impossibili.




L'astrolabio di Carlomagno – Associazione culturale La Rucola

Navigazione e orientamento - Colombo

Non c'è stato dunque un passo avanti radicale per quanto riguarda i trasporti , ma le innovazioni navali sono state notevoli, tanto da permettere la navigazione verso nuovi continenti e la conseguente scoperta dell'America.

















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