La rivoluzione industriale
Fra la metà del 18° secolo e il 1830 circa si sviluppò, a
partire dall’Inghilterra, un cambiamento epocale per l’umanità: la prima
rivoluzione industriale. Prima di allora il mondo aveva come unica possibile
fonte di forza meccanica, per qualunque lavorazione (agricola o artigianale) o
per la trazione di mezzi destinati al trasporto di persone o cose, solo le
braccia dell’uomo o qualche animale domestico, come il cavallo o il bue. È
proprio la macchina a vapore, perfezionata da Watt, a determinare un cambiamento
epocale che ha permesso all’umanità per la prima volta nella storia di
svincolarsi dalla fatica fisica con un mezzo in grado di fornire, con
continuità, potenza e lavoro meccanico.
Il cambiamento iniziò con le prime applicazioni della
macchina a vapore alle pompe idriche usate per le miniere e alle macchine
associate ai telai per la produzione tessile, ma ben presto investì e trasformò
radicalmente ogni aspetto della vita economica e sociale, dalla produzione di
beni ai trasporti. La rivoluzione industriale si espanse in brevissimo tempo
dall’Inghilterra all’Europa occidentale prima e negli altri paesi in seguito.
Il cambiamento fu così importante e capillare, oltre che rapidissimo, che molti
storici paragonano questo periodo al Neolitico, la remota epoca della
preistoria in cui avvenne la prima rivoluzione agricola con il passaggio dalla
vita nomade alla coltivazione stanziale dei campi.
La locomotiva
La locomotiva, il veicolo che fornisce la potenza per la
trazione di un intero treno, è forse la macchina a vapore più nota, anche se,
dopo essere stata utilizzata per quasi due secoli, è oggi praticamente
scomparsa dalle ferrovie moderne. Le prime locomotive, abbastanza rudimentali,
vennero sviluppate a partire dal 1804 e per produrre il vapore utilizzavano
carbone, ma anche legno od olio combustibile.
La prima locomotiva a vapore a correre su dei binari alla
testa di un convoglio merci e passeggeri fu, nel febbraio 1804, la Penydarren
di Richard Trevithick.

La prima locomotiva in Italia
entrò in servizio il 3 ottobre 1839 sulla linea Napoli-Portici, una delle prime
ferrovie europee. La massima velocità raggiunta da una locomotiva a vapore, che
trainava un convoglio standard di 6 vagoni passeggeri, è stata di ben 203 km
all’ora, record che venne stabilito in Inghilterra nel lontano 1938.

Le locomotive a vapore vennero sostituite, a partire dalla
fine della Seconda guerra mondiale, dalle motrici diesel-elettriche, più
efficienti e che richiedono meno personale e minore manutenzione per funzionare
correttamente. Infatti si calcola che il costo di esercizio di una locomotiva a
vapore sia almeno tre volte maggiore di quello di una diesel-elettrica.
Qualcuna esiste ancora in Europa e viene utilizzata per brevi viaggi speciali,
riservati ai turisti che vogliono rivivere il fascino dei vecchi treni.
Per altre info :
L’idea di applicare la macchina a vapore al trasporto
sull’acqua è vecchia tanto quanto la sua stessa invenzione. I primi tentativi,
infruttuosi, risalgono infatti allo stesso Papin. È però con lo sviluppo della
macchina a vapore di Watt, sufficientemente efficiente e affidabile, che
iniziano la costruzione e l’utilizzo di natanti e navi di tutte le dimensioni
in cui la propulsione è assicurata da una macchina a vapore.
Il cambiamento fu della massima importanza per la
navigazione, fino ad allora costretta ad affidarsi a remi e vele per far
viaggiare le navi su fiumi, laghi ma soprattutto mari: finalmente si disponeva
di una riserva di potenza utile per far viaggiare comunque una nave senza dover
dipendere dai venti.
Il piroscafo definito anche nave a vapore, battello a
vapore, è un mezzo di trasporto usato durante il XIX secolo e inizio del XX
secolo per navigare utilizzando una trazione con motore a vapore. Inizialmente
si muoveva con un paio di ruota a pale grandi e laterali, successivamente con
elica.Vi sono imbarcazioni con due tipologie di trazione (entrambi con
necessità di un generatore di vapore): rotativo (cioè turbina a vapore)e alternativo
(cioè motrice alternativa). Il motore alternativo è quello che avuto più
successo ed infatti è stato poi sostituito dal motore diesel, anch'esso
alternativo.

Ancora oggi molte navi che fanno servizio, per esempio sui
laghi, vengono chiamate vapori anche se viaggiano grazie a motori diesel. A
Venezia i mezzi di trasporto pubblico, grandi motoscafi da 150 a 300 posti che
nella città lagunare svolgono le funzioni proprie degli autobus nelle altre
città, vengono familiarmente chiamati vaporetti.

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